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“Strani giorni, viviamo strani giorni”

30 gennaio 2014

Strani giorni, viviamo strani giorni” cantava Franco Battiato.

E questi ultimi sono stati proprio giorni strani, convulsi e – soprattutto – di grande attesa per il PD, per il Governo e per la Politica in generale. Il segretario Renzi ha impresso un’accelerazione notevole al percorso delle riforme a partire, come sappiamo, da quella della legge elettorale. Già molto si è detto a proposito; vorrei limitarmi perciò solo ad alcune brevi riflessioni.

Lo sforzo di Renzi di riprendere e di rilanciare un percorso che si era impantanato – ovvero quello sulla riforma della legge elettorale – legandolo al tema delle riforme costituzionali (il superamento del bicameralismo) e alla riforma del titolo V, è un’iniziativa che – a mio parere – va sostenuta.
A ben guardare essa riprende nella sostanza l’ambizione originaria di Pierluigi Bersani di aprire una legislatura di riforma della nostra democrazia con tutte le forze politiche – anche con Berlusconi – che sollevò allora notevoli critiche, esterne ed interne, al nostro partito.

Prendendo atto che siamo in una stagione politica diversa, per dare una nuova legge elettorale al Paese restano due nodi fondamentali da sciogliere: evitare un eccessivo premio di maggioranza – che distorcerebbe un principio di proporzionalità della rappresentanza – e restituire realmente agli elettori il diritto di scelta degli eletti.
A tale proposito si è aperta oggi, in Aula alla Camera, la discussione generale: essa dovrà necessariamente essere contrassegnata dall’impegno a migliorare – nel rispetto degli accordi politici – il provvedimento normativo al fine di vigilare attentamente che, come già successo in passato, non sia Berlusconi a venir meno ai patti.

Per concludere, infine, non posso che esprimere un forte rammarico per i toni e la sostanza dello scontro avvenuto ieri, durante la conversione in legge del decreto Imu e Banca d’Italia, con gli esponenti del Movimento 5 Stelle e di Fratelli D’Italia: ciò ha segnato il superamento di ogni tentativo di dialogo tra i grillini e noi democratici.

Tutto possiamo mettere in discussione salvo la nostra vocazione al rispetto della democrazia e delle Istituzioni parlamentari.