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Presentata interpellanza sul “Piano Marshall” lombardo

15 gennaio 2021

Dopo i fallimenti in ambito sanitario nella lotta alla pandemia – di cui, più sotto, trovate una accurata cronistoria realizzata dal PD Milano Metropolitana – Regione Lombardia fa il bis e infila una serie di disastrosi errori – non sappiamo quanto “inconsciamente” – in campo economico con il suo Piano Lombardia, o “Piano Marshall”, il Piano di investimenti – pari a circa 3,5 miliardi di euro – pensato per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
Dall’esito della ripartizione risulterebbe infatti che su 1.507 Comuni della Lombardia, i beneficiari degli interventi siano solo 411 e di questi il 77% amministrato da partiti del centro destra o da liste civiche ad essi collegati. Tale questione è stata inizialmente sollevata dal PD di Monza e Brianza ed il tema è stato poi anche affrontato in una conferenza stampa in Regione alla presenza del consigliere regionale dem  Gigi Ponti.
Di fronte ad un Piano di investimenti così rilevanti, tanto da essere definito addirittura “Piano Marshall”, si sarebbero dovute delineare linee di indirizzo da parte del Consiglio regionale per l’individuazione di una strategia globale di intervento per la Regione Lombardia per i prossimi anni o, quanto meno,  la definizione di criteri per l’utilizzo di tali fondi con l’approvazione di bandi, affinché tutti i soggetti dei diversi territori vi potessero partecipare o potessero formulare proposte per l’individuazione dei progetti più interessanti per le diverse Province lombarde. Dal momento che, al contrario, i fondi sono stati assegnati “a pioggia”, secondo l’unico criterio di giudizio della totale discrezionalità dei consiglieri di maggioranza di ogni territorio, ho deciso di presentare un’interpellanza urgente chiedendo l’intervento del Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, e del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. A loro ho chiesto di adoperarsi al fine di garantire l’uguaglianza di tutti i cittadini e la tutela dell’unità economica – data anche l’ingente mole di risorse che la Regione Lombardia sta mobilitando a debito e che dovrebbero pertanto essere investite in interventi attentamente valutati, soprattutto alla luce del potenziale ritorno in termini di crescita del Pil – verificando inoltre la sussistenza dei presupposti per l’esercizio dei poteri sostitutivi di cui all’articolo 120 della Costituzione.
La risposta data dal Governo all’interpellanza – sottoscritta anche dai colleghi Quartapelle, Fiano, Martina, Pollastrini, Braga, Bazoli, Berlinghieri e Carnevali – ha sottolineato come, sebbene le scelte operate da Regione Lombardia possano non essere politicamente condivisibili, tali scelte restano pur sempre presidiate dall’autonomia regionale ma che, ove vi fossero dubbi circa la legittimità degli atti adottati dagli organi lombardi per specifici profili e violazioni di legge, i Comuni che lo volessero potrebbero tranquillamente ricorrere nelle competenti sedi giudiziarie.

Qui il testo e l’iter dell’interpellanza.
A seguire, il video della mia mia replica alla risposta del Governo all’interpellanza e, più sotto, una accurata cronistoria del disastro fatto da Regione Lombardia sui dati ella pandemia che ci ha costretto, per errore, a rientrare in zona rossa: