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Nuova Prefettura: basta rinvii, ora la certezza sulla fine dei lavori

 

29 giugno 2015

Questa mattina ho effettuato un sopralluogo al cantiere del vecchio poliambulatorio (anche conosciuto come l’ “ex mutua”) di via XI febbraio a Lecco: l’immobile, in corso di ristrutturazione da anni, sarà la sede della nuova Prefettura. Nel corso della visita, il Provveditorato alle Opere Pubbliche mi ha presentato lo scenario riguardante le tempistiche di conclusione dei lavori: la fine del cantiere è prevista entro il prossimo novembre; seguirà poi la fase di collaudo per raggiungere quindi la piena operatività a inizio 2016. Nel caso in cui questa tempistica non dovesse essere rispettata, si provvederà alla rescissione del contratto con l’impresa edile ed a trovare una nuova ditta appaltatrice.

Nel corso del sopralluogo, calendarizzato su mia richiesta già alcune settimane fa, ho incontrato i funzionari del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche, Settore Lombardia e Liguria, il R.U.P., Responsabile Unico del Procedimento e i rappresentanti della società appaltatrice dei lavori: a tutti loro ho esplicitamente chiesto di avere precise garanzie in merito ai tempi di chiusura del cantiere.
Ho quindi potuto verificare come i lavori edili siano praticamente in via di completamento e come invece manchi ancora totalmente la parte relativa all’impiantisca elettrica e a quella cosiddetta “speciale”, ovvero riguardante l’impianto di video sorveglianza.
Il Provveditorato ha poi specificato che dal termine indicato per il completamento delle opere restano esclusi i lavori per la sistemazione della recinzione e della pavimentazione esterna che saranno invece terminati successivamente e per i quali sono comunque già state rese disponibili le risorse necessarie.

Ho ritenuto doveroso, in sintesi, rendermi conto di persona delle ragioni di un tale ritardo nella gestione del cantiere ed ho quindi deciso di impegnarmi nel seguire da vicino la vicenda affinché lo stabile venga definitivamente consegnato alla Prefettura. Ciò porterà ad un consistente risparmio di risorse pubbliche in quanto l’Azienda ospedaliera e il Viminale hanno da tempo sottoscritto un contratto di comodato d’uso gratuito della durata di trent’anni. Attualmente invece, il Ministero, per la sede di Corso Promessi Sposi, paga ancora un affitto pari a 350 mila euro annui.