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Radiologia domiciliare, chiesto l’inserimento nel SSN

26 febbraio 2021

Da alcuni anni si sta sempre più diffondendo la pratica della radiologia diagnostica domiciliare, attività fortemente apprezzata dai cittadini e, soprattutto, da quelle persone che hanno maggiori difficoltà nello spostarsi, quali anziani, disabili e pazienti allettati. Per questo, ho recentemente presentato un’interrogazione al Ministro della Salute chiedendo che, finalmente, anche questa tipologia di esami venga inserita entro le linee guida, già emanate in materia di telemedicina, in seno al Sistema Sanitario Nazionale.
La radiologia domiciliare permette di effettuare l’esame richiesto, con il supporto di un tecnico radiologo, spostando l’attrezzatura portatile direttamente presso il domicilio del paziente che ne fa richiesta; l’esito viene poi telerefertato al medico radiologo.
I vantaggi di tale attività sono, come è ovvio, molteplici: si va dalla drastica diminuzione dei tempi di attesa, alla riduzione del rischio di esposizione al virus del Covid, al minor affollamento di persone nei Pronto Soccorsi e nelle strutture sanitarie così come ad una generale ottimizzazione del lavoro dei professionisti sanitari, con un aumento della produttività, un miglioramento qualitativo delle prestazioni erogate e relativi maggiori benefici per i pazienti.
Al Ministro competente ho perciò chiesto di valutare l’inserimento di questa tipologia di prestazioni strumentali a domicilio all’interno nel Sistema Sanitario Nazionale e, in particolare, nell’ambito della telemedicina. Conseguentemente, ho perciò richiesto anche l’attivazione di un tavolo di lavoro con tecnici esperti allo scopo di regolamentare con dettagliate linee guida l’operatività della diagnostica domiciliare; la certificazione degli operatori abilitati; i requisiti tecnologici; le attrezzature usate nonché la tutela della privacy dei pazienti.