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Su Tasi né sanzioni né interessi per chi paga in ritardo

4 giugno 2014

Come anticipato ieri nell’intervista a “La Provincia di Lecco” che trovate qui, ho presentato oggi al Ministro dell’Economia e Finanze un’interrogazione urgente nella quale chiedo che nessuna sanzione o interessi siano imposti a tutti quei contribuenti che, dovendo pagare la Tasi entro il 16 giugno prossimo – una scadenza a tutti gli effetti estremamente ravvicinata – possono trovarsi nella oggettiva condizione di pagare in ritardo quanto dovuto.

In sostanza, sollecito il Governo affinché preveda la non applicazione di penalizzazioni per chi – entro il 31 luglio 2014 –  dovesse pagare in ritardo l’importo dovuto per la Tasi.

Con questa interrogazione urgente, che sarà discussa il mercoledì della prossima settimana ed è firmata anche dal Capogruppo della Commissione Finanze, Marco Causi, e dalla deputata Simonetta Ruminato, invito il Governo ad intervenire onde evitare la discriminazione di trattamento che, di fatto, si sta creando a danno dei contribuenti che pagheranno – entro giugno – la Tasi in quei Comuni virtuosi che hanno deliberato l’aliquota in tempi giusti, rispetto ai contribuenti dei Comuni che invece non hanno ancora deliberato e che potranno perciò pagare l’imposta in autunno.

Siamo di fronte a un contesto normativo ancora non chiaro ed in  costante evoluzione: chi paga a breve rischia di farlo in ritardo e quindi di essere penalizzato rispetto a chi ha più tempo davanti a sé. Gli stessi Caf hanno evidenziato le criticità nell’assistere i contribuenti e – di conseguenza – nella predisposizione del modulo F24 per il pagamento della Tasi.

Sarebbe davvero un paradosso se a rimetterci dovessero essere proprio i cittadini dei Comuni che hanno lavorato con maggiore solerzia approvando per tempo i bilanci.

Il Governo deve necessariamente porre rimedio, in tempi rapidi, a questa inaccettabile stortura.